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Il Dirigente Scolastico Prof. Pietro Gambino ha inaugurato lunedì scorso il Seminario di Filosofia "La Cultura Italiana e il Risorgimento", coordinato dal prof. Giuseppe Gembillo, ordinario di Storia della Filosofia - Università di Messina, a cura dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, e in collaborazione con il Centro Studi di Filosofia della Complessità "E. Morin" e con il Comune di Patti. Il tema di quest’anno è in linea con il 150° anniversario dell’Unità d’Italia e mai come in questo frangente storico è stato importante approfondire il tema dell’Unità del nostro Paese, proprio perché più insistita è stata in questi ultimi anni la linea storiografica di un Risorgimento mancato, di un’Italia piemontizzata.

Il Prof. Giuseppe Gembillo, che lunedì ha inaugurato il ciclo di lezioni, ha ripercorso le linee ideologiche del dibattito risorgimentale, da Mazzini a Gioberti, Da Cattaneo a Ferrari, a Pisacane, sottolineando come, se le matrici furono diverse, uno è stato l’esito, e proprio per questo si può dire che hanno “vinto” tutti i teorici del Risorgimento, nel momento in cui si è “fondata” l’Italia. Nazione che il prof. Cosimo Cucinotta, ordinario di letteratura Italiana presso l’Ateneo messinese ha ripercorso come valore ideale da Dante ad Alfieri, da Machiavelli a Foscolo, da Manzoni a Nievo a Leopardi a De Amicis, non senza ricordare l’Idea di Italia in Carducci, Pascoli e nel primo Novecento.

 nella foto da sinistra i Proff. Rosario Parasiliti, Girolamo Cotroneo, Giuseppe Gembillo  L'intervento del prof. Piero Cartosio

Relazione coinvolgente ed interessante è stata quella su “La musica del Risorgimento” del Prof. Piero Cartosio,  docente di ruolo di flauto dolce e di musica d'insieme vocale e strumentale per strumenti antichi al Conservatorio “V. Bellini” di Palermo. Il professore, ripercorrendo a volo d’uccello il ruolo che la musica lirica ha svolto nel Risorgimento tramite le opere di Gioacchino Rossini, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti, Saverio Mercadante e Giuseppe Verdi, ha dimostrato come più di ogni altro genere letterario l’opera in musica accendeva i cuori all’anelito di libertà, li infiammava all’amor di Patria.

Non poteva quindi mancare l’ascolto di un brano dal “Nabucco” e l’approfondimento sugli inni nella battaglia risorgimentale non solo italiana. Il professore, mettendosi al pianoforte, ha eseguito l’inno polacco, musicalmente più bello del nostro che, però, ha perfettamente rappresentato l’ardore e il desiderio di unità del nostro popolo. Gli inni patriottici, infatti,  non vanno valutati per la loro qualità musicale, ma, piuttosto, per quanto riescono ad esprimere sentimenti condivisi, che Mameli e Novaro hanno saputo infondere nel “Canto degli Italiani".

Nell’ultima giornata, dedicata alla “Storiografia del Risorgimento”, il Prof. Girolamo Cotroneo ha saputo mirabilmente ripercorrere le tappe salienti del dibattito storiografico soffermandosi su  Benedetto Croce e sul recupero dell’identità liberale, pista maestra per il compimento dell’Unità. Non memo efficace e  convincente l’analisi effettuata a proposito della posizione di  Antonio Gramsci, che si rivolge criticamente  al passato rintracciandone le matrici  culturali  e ideali  nelle più complesse dinamiche della  rivoluzione francese. L’esito del Risorgimento, secondo lo storico dei Quaderni,  lascerebbe  tuttavia  insoddisfatti per il mancato compimento di  una trasformazione  economica, sociale, culturale che solo attraverso il coinvolgimento delle masse e delle plebi rurali del Sud  si sarebbe potuta effettuare.

 Proff. Cosimo Cucinotta, Giuseppe Gembillo, Rosario Parasiliti aula magna durante il seminario 

Cotroneo  ha concluso dicendo che se l’analisi gramsciana ha il pregio di guardare politicamente al tema del Risorgimento rintracciando le ragione di una mancata fusione tra paese ideale e paese reale, dall’altro lato l’analisi crociana ha il pregio di ricollegare il Risorgimento alla matrice  del liberalismo moderato che in quell’epoca ha saputo percorrere la strada vincente, l’unica percorribile e perciò compiuta,  per la realizzazione di un risultato che ha cambiato la storia della penisola italiana, facendola transitare dalla divisione particolaristica alla dignità di uno Stato Nazione.

La presenza numerosa di studenti attenti ha qualificato ulteriormente un Seminario che è diventato una tradizione tra le attività culturali del Liceo di Patti.

 

Prof.ssa Lo Presti Maria Lucia

 

         

 

 
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