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Home Tindari Teatro Giovani Tindari Teatro Giovani 2011 Domani in Scena 7 Ottobre 1986. Urtimu Vesperu

     

ITIS “Volta” Palermo

“7 Ottobre 1986. Urtimu Vesperu” di A. La Licata

 

Cast

Nemesi 1          Alessio Cusenza
Nemesi 2          Gaia Di Carlo
Cantatrice         Rossella Di Pisa
Cantore             Nico Spanò
Madre 1            Manilia Sciacca
Madre 2            Emanuela Amico
Killer 1             Alessandro Gallo
Killer 2             Salvo Frenna
Musa                Alessandra Fernandez
Nicu 1              Emanuel Di Lorenzo
Nicu 2              Michele Sarcona
Nicu 3              Adriano D'Alba
 
Regia                            Alfonso La Licata
Musiche originali         Salvo Cangemi
Docente referente      Alfonso La Licata

Note

Il 7 ottobre 1986 viene ucciso un bambino di 11 anni di nome Claudio. Era stato ritenuto da qualcuno un testimone pericoloso: aveva, forse, visto uccidere un paio di ragazzi della sua borgata. La sua storia è legata alla guerra di successione mafiosa di San Lorenzo, una battaglia condotta nel silenzio: uccidono tutti con il metodo della lupara bianca, il sequestro senza ritorno. L’eliminazione dei nemici avviene senza lasciare tracce. Claudio, negli ultimi giorni dell’agosto 1986, avrebbe assistito al rapimento di due trafficanti della Piana dei Colli che si erano appropriati di una grossa partita di eroina tentando di fare un bidone ai capi della cosca. La sera del 7 ottobre, un paio di minuti prima delle 21,00, una motocicletta sfreccia nel quartiere e si ferma ad un centinaio di metri dal bambino che passeggia con due amichetti dall’altro lato della strada. “Ehi, tu, vieni qui…” il killer chiama, il bimbo si avvicina, un solo colpo alla fronte: il piccolo muore. Questa drammatizzazione vuole ripercorrere i momenti ultimi che definiscono gli atti della tragedia.

I personaggi principali narrano, ognuno dai loro specifici punti di vista, i fotogrammi che descrivono l’omicidio del piccolo e le conseguenze che quest’atto ripugnante provoca nella loro vita.

Tre sono i sentimenti che si raccontano e che si intersecano per tutta la durata della drammatizzazione:

  • Il dolore della madre, unito ad un profondo senso di ribellione contro l’ineluttabilità della morte;
  • Il rimorso vissuto quotidianamente dal killer condannato a rivivere ogni momento dell’omicidio;
  • Lo stupore ingenuo del bimbo che rievoca la sua storia elaborandone il vissuto e gli effetti sino alla formulazione di una sua tesi giustificativa dell’assassino.

             

 
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