Alla crescita umana degli studenti, intesa nel suo più ampio significato e sotto l’aspetto culturale, civile e morale, l’istituzione scolastica indirizza prioritariamente le proprie energie. E come scuola pubblica offre, con l’apporto delle competenze professionali del personale e con la collaborazione ed il concorso delle famiglie, delle istituzioni e della società civile, un servizio ai cittadini-utenti improntato al più ampio pluralismo delle idee ed al rispetto delle coscienze individuali. L’Istituto, che comprende una sezione classica e una sezione scientifica, propone un itinerario formativo propedeutico a studi successivi o, eventualmente, all’inserimento nel mondo del lavoro; esso, pertanto, privilegia gli aspetti metodologici, l’acquisizione di abilità e competenze, l’esercizio dello spirito critico. Pone al centro del suo intento formativo quello sforzo di sintesi tra "studia humanitatis" e scienza che la nostra epoca richiede come urgente necessità per un nuovo equilibrato sviluppo delle giovani generazioni. Il liceo applica le regole della democrazia, favorisce la partecipazione di tutte le componenti all’attività scolastica, si dà – con il presente "Regolamento" – norme di comportamento che ne favoriscano un’ordinata vita interna, ne tutelino l’immagine, costituiscano un utile punto di riferimento per tutti i suoi operatori, per gli studenti, per i genitori, secondo lo spirito delle recenti normative: Legge n.241 del 7/8/1990; Decreto Legge n.29 del 3/2/1993; Legge n.20 del 14/1/1994; D.P.C.M. del 27/1/1994 e dell’11/10/1994; Decreto Legge n.297 del 16/4/1994; D.L. n.163 del 12/5/1995 e D.P.C.M. del 7/6/1995; D.P.R. n.249 del 24/06/98; D.P.R. n.275 del 10/8/1999. Fatti salvi gli specifici ruoli e competenze di ciascuno, nel Liceo i rapporti devono essere improntati al rispetto per la persona, quale che siano il ruolo, l'età, il sesso e le opinioni
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